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Storia della famiglia Capuano

Una storia di famiglia nobile e umile

Vicende delle famiglie nobili sipontine: i Capuano

A Manfredonia corre l’anno 1773 quando Carlo Capuano chiude gli occhi per sempre, senza eredi: il palazzo a via San Matteo (oggi Corso Roma), abitazione di famiglia dal 1270, viene acquistato dalla famiglia Capparelli, che lo trasforma secondo i crismi dell’Ottocento e noi, oggi, possiamo riconoscerlo grazie alla targa che ne denomina il cortiletto “Cortile Arco Capuano“.

Ma riprendiamo il discorso lasciato in sospeso la scorsa volta, nel momento in cui i destini della famiglia Capuano si intrecciano con quelli dei De Florio, creando un vero caso diplomatico-giudiziario che coinvolgerà il Cardinale Orsini, il Papa e il viceré di Spagna. Manfredonia, anno del Signore 1679, piazza della Maddalena (piazza del Popolo): le serve delle famiglie Capuano e De Florio litigano a causa di un cane che è stato bastonato. Ben presto il litigio si estende dalle serve alle signore, e poi dalle signore ai signori: si sa che quando gli uomini litigano si passa facilmente dalle parole ai fatti, e in questo caso si impugnano le spade.

Ma vi lasciamo alla cronaca ‘diretta’ del fatto, così come la riporta il segretario di una delle due famiglie:

‘’…Essendo entrate in contesa le serve del signor Onofrio Capuani e di Florio (Gabriele) per un cane che fu bastonato, s’affacciarono anche le Signore e si dissero parole di risentimento. Ma furono consapevoli anche gli uomini dell’una e dell’altra casa e ciascheduno difendeva la parte sua e più fortemente Gabriele. Stando poi questi al Caffè sotto la propria casa, entrò il Signor Onofrio Capuani e gli buttò in faccia il cappello, quindi vennero a duello fuori dal Caffè in mezzo al Piano della Maddalena…accorsero subito…Giuseppe (de Florio) e gli altri fratti…. Ma nò poterono arrivare a riparare. Il Governatore che abitava lì vicino… gridando dalla finestra faceva mandati in nome di Sua Maestà, ma stando essi a sangue caldo si battevano senza sentire né vedere. Calò il Governatore in abito di casa come si trovava, si pose in mezzo a dividere, ed accadde la disgrazia, che tirando Onofrio a colpir Gabriele passò da parte a parte il Governatore. Immediatamente fuggirono i Florii e i Capuani’’.

I due nobili, per sfuggire alla giustizia, chiedono e ottengono la protezione del Cardinale Orsini. Ma il Governatore assassinato per sbaglio è uno spagnolo, e il viceré di Napoli, Ferdinando Faxardo de Los Velez, nel nome del re Carlo II di Spagna, pretende la consegna dei duellanti per arrestarli e sottoporli a giudizio.

Il Cardinale Orsini è irremovibile e rivendica il diritto-dovere della Chiesa di poter garantire protezione. Ma il caso s’ingrossa al punto da interessare anche il Papa: Innocenzo XI, infatti, vuole evitare dissapori con la Spagna e pertanto, il 22 gennaio 1680, trasferisce l’Orsini da Manfredonia a Cesena.

Ma che ne è stato dei duellanti? Continuiamo a seguire la cronaca:

‘’…S’ebbero a vendere molti stabili e far gran debiti, per dare sottomano e quetar le cose alla meglio’’.

Pochissimi anni dopo le strade delle due famiglie si incrociarono nuovamente, questa volta nell’amore, quando Geronima Capuano convola a nozze con Giacomo de Florio.

Ma chi erano i Capuano, e da dove venivano?

I Capuano erano mercanti di grano di origine ebrea venuti dalla Spagna. Si stabilirono a Napoli, ed era il 1270 quando il nobile Martosio si trasferì a Manfredonia, dove sposò una patrizia sipontina. Nei secoli successivi la famiglia Capuano ottenne la Real gabella dell’Andito, e cioè la riscossione di una tassa imposta ai pescatori non sipontini che volevano pescare nel golfo di Manfredonia. Nel ‘400 un altro Capuano, Francesco, presiedeva la cattedra di Astronomia e Matematica all’Università di Padova; nei suoi ultimi anni si ritirò a vita ecclesiastica con il nome di Gian Battista di Manfredonia.

Il suo nome da secolare, però, rimane ancora oggi e ci si imbattono tutti coloro che si interessano di astronomia, perché uno dei crateri lunari porta il suo nome.

Per quanto riguarda il ramo femminile, nel 1659 Agnese Capuano era Badessa a Santa Chiara, mentre Maddalena ne fu vicaria nel 1677.

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